I GENITORI di oggi hanno una maggiore accessibilità ad informazioni di ogni tipo, in special modo riguardo all’educazione e all’allevamento dei figli. Se da un lato tale divulgazione è sicuramente una risorsa, il rovescio della medaglia è l’aspirazione (ma anche l’aspettativa a cui sono sottoposti) dei genitori ad essere PERFETTI.
La perfezione, oltre ad essere impossibile, sarebbe anche controproducente, in quanto un figlio ha necessità di confrontarsi anche con i limiti e gli sbagli delle sue figure famigliari di riferimento, per accettare lui stesso i propri limiti e imparare a rimediare e reagire ai fallimenti.
Winnicott ha coniato il termine “madre sufficientemente buona”, proprio ad indicare un genitore che sia in grado di trasmettere sicurezza e amore, pur con momenti di stanchezza, sbadataggine e difficoltà. È un rapporto autentico e vero, in cui la relazione tra genitori e figli viene vissuta con spontaneità.
Senza l’illusione e la pretesa della perfezione, anche il figlio ha la libertà di sbagliare , di conoscersi e non il dovere di essere un clone dei genitori e delle loro aspettative.

Crescere figli FELICI significa rinunciare al sogno che loro realizzeranno i nostri desideri, ma anche accettare che ciò che loro riterranno meglio per loro stessi può non coincidere con le nostre idee su quello che potrebbe essere meglio per loro.
Per creare delle solide basi su cui i figli si muoveranno nel mondo, è importante che il clima famigliare presenti alcune caratteristiche:
– Equilibrio tra essere membri della famiglia ed essere autonomi;
– Presenza di confini, regole e ruoli definiti, pur con un margine di tolleranza;
– Gerarchia: i genitori devono essere sullo stesso piano e i figli ad un livello subordinato;
– Tutti i membri devono essere accettati per le loro particolari caratteristiche e devono poter godere di una sicurezza emotiva;
– La famiglia deve poter affrontare le difficoltà imparando dalle esperienze.

È bene EVITARE: un atteggiamento iperprotettivo che crei dipendenza, troppo permissivismo, eccessiva autorità punitiva ma anche il voler essere genitori “amici”, la censura di idee ed emozioni (anche se negative), manipolazione e controllo eccessivo e, infine, atteggiamenti di disprezzo e umiliazione.

Dott.ssa Silvia Roncallo

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